25 Aprile 2024
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Le interviste

Facce da...Murialdo: Massimo Dessì

La dedizione al lavoro e la grande passione per il calcio lo hanno reso un pilastro del Montecatinimurialdo per 10 lunghi anni. Nato e cresciuto calcisticamente nella sua Sardegna, dopo la parentesi al Tau nel 2012 è tornato a ´casa´ per intraprendere la nuova avventura nel doppio ruolo di allenatore e direttore sportivo: Massimo Dessì

Massimo, sappiamo che c´è un aneddoto particolare che riguarda il tuo avvicinamento ai colori del Montecatinimurialdo, ce lo racconti?

"Durante il mio trasferimento in Toscana nel 1996, ho dovuto interrompere l´attività di allenatore in Sardegna e restare fermo un anno. Il campo mi mancava, ma non essendo dell´ambiente non conoscevo le varie situazioni e non sapevo a chi rivolgermi. Nello stesso periodo dovevo organizzare il mio matrimonio, e per farlo venni qui all´Oratorio a parlare con Don Paolo. Mentre parlavo col prete però la mia testa non era al matrimonio, bensì a quei bambini che si allenavano nei campetti di fronte. Alla fine della chiacchierata mi feci coraggio e spiegai a Don Paolo la mia situazione: lui mi fece conoscere il presidente del Montecatinimurialdo Antonio Ruggero, persona alla quale sono tutt´ora molto affezionato, e da quel momento sono rimasto in questa società per 10 anni".

Quali sono secondo te i punti di forza del Montecatinimurialdo?

"Credo che siano principalmente due: primo il fatto di rappresentare una città importante come Montecatini e le 250 famiglie che hanno puntato su di noi; secondo avere delle persone che gestiscono questa società da 15-20 anni e che si sentono parte integrante di un progetto"

Quanto è importante per un allenatore far parte di una società che può fregiarsi del titolo di Scuola Calcio Qualificata?

"È importante perché permette a noi allenatori di migliorare costantemente e ci mette nelle condizioni di intraprendere un percorso di crescita. Inoltre dà responsabilità e stimola a lavorare per valorizzare ulteriormente questo prestigioso riconoscimento".

Quali sono le prime cose che si dicono a dei ragazzi che si affacciano al mondo del calcio?

"Quello che dico sempre ai miei ragazzi è impariamo ad ascoltare e divertiamoci. L´obiettivo, sopratutto per le fasce più basse, è rendere l´attività esclusivamente un gioco e un divertimento".

Da che età secondo te si comincia vedere se un ragazzo ha le qualità giuste per fare il salto?

"È molto difficile dirlo, anche perché c´è bisogno di tante componenti. Negli Esordienti si comincia a vedere qualcosa, ma la categoria giusta per valorizzare un giocatore è a mio avviso i ´Giovanissimi. Spesso però nei giudizi ci si sbaglia".

Il giocatore più bravo che hai allenato dove è arrivato?

"Ce ne sono tanti: Caterino, che ho allenato sia qui al Murialdo che al Tau, adesso gioca nella Pistoiese, Veneroso, che invece ho seguito al Tau, è tesserato nel Foligno Calcio (Serie D Umbra). Pi ci sono tanti ragazzi che militano in squadre di Eccellenza e Promozione".

Quanto è difficile dividersi nel doppio ruolo di allenatore e direttore sportivo?

"Io mi definisco direttore sportivo sul campo, e sinceramente mi trovo abbastanza bene. È un ruolo impegnativo, ma all´interno di questo progetto riesco a fare tutto senza grosse difficoltà, anche perché qui al Montecatinimurialdo non c´è il ds egocentrico che vuole avere sempre l´ultima parola: abbiamo un gruppo di lavoro nel quale confrontiamo idee e ci aiutiamo a vicenda"

In questo senso ti sei tolto più soddisfazioni da ds o da allenatore?

"Da allenatore, semplicemente perché è da molti più anni che lo faccio (da direttore sportivo è il secondo anno, ndr). Di episodi ce ne sarebbero tanti, ma oltre ai risultati, la cosa che più dà soddisfazione e che qui ho sempre respirato è l´affetto delle persone e la fiducia ricevuta da
famiglie e società. Non è una sviolinata, altrimenti non sarei mai tornato
".

Parliamo di attualità e dell´ottimo inizio di campionato dei tuoi ragazzi (Giovanissimi A 1999): 7 vittorie un pareggio e una sconfitta nelle prime 8, ma nonostante questo ruolino invidiabile c´è chi corre più forte di voi. Quali sono gli obiettivi reali della squadra?

"Siamo davvero molto soddisfatti di questo inizio stagione, la fresca vittoria per 1-0 contro la capolista C.F. 2001 ci ha dato una grande spinta emotiva. L´obiettiva resta comunque rimanere agganciati al treno di testa e fare un campionato di vertice, continuando a lavorare puntando sul gioco, una cosa questa a cui tengo in particolar modo"

A livello professionale, Massimo Dessì ha ancora un sogno nel cassetto da realizzare?

"Il mio sogno è quello di poter tornare un giorno ad allenare in Sardegna, magari in una squadra professionistica. Sono comunque molto soddisfatto di quello che ho fatto fino ad oggi: per stare 10 anni in una società così importante bisogna meritarselo, e in questo senso credo di aver ripagato la fiducia in me riposta.
Colgo l´occasione per ringraziare la società che in un momento critico come questo fa grande sacrifici per mandarci in campo tutte le domeniche Queste persone meritano da parte di tutti grande rispetto
".

scritto da Carlo Alberto Pazienza

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