19 Aprile 2024
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Le interviste

"Veder crescere i ragazzi il nostro unico obbiettivo. Che soddisfazione il primo campionato vinto con Patrizio Pazzini"


1) Andrea, da anni fai parte di questa grande famiglia e senz´altro possiamo considerarti un pezzo di storia di questa società. Come nasce l´idea di fondare la società?

Siamo partiti dal campionato UISP: una delle principali ragioni era quella di riaprire l´oratorio, poichè all´epoca i campi erano abbandonati.
Abbiamo iniziato con 50 bambini, oggi siamo quasi 300. Tutto questo grazie all´arrivo di Marcello Bartoli, Stefano Scaffai e con Massimiliano Potenza allora sponsor del Grest. Il primo presidente è stato Antonio Ruggiero che attualmente fa ancora parte della dirigenza. All´epoca io ero il suo vice. C´era anche Don Luigino Carletti, presidente onorario che ci aiutò all´epoca a far partire il progetto
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2) Quali sono gli aspetti che più ti piacciono della filosofia di calcio del MontecatiniMurialdo?

La filosofia era ed è veder crescere i bambini.
Prima avevamo come scopo principale quello di far giocare i bambini della Parrocchia e della zona sud di Montecatini. Con lo scioglimento del Montecatini e l´ingresso in società di Marcello Bartoli, è nato il MontecatiniMurialdo unica vera società per i montecatinesi. Per questo oggi il nostro obiettivo è quello di vedere i giovani montecatinesi giocare a calcio per la nostra maglia, o comunque onorare la nostra società in giro per la Toscana e l´Italia come è avvenuto per tanti ragazzi che, nel corso degli anni hanno iniziato a giocare nella nostra società e hanno proseguito la loro carriera nei settori giovanili professionistici
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3) Quali sono le soddisfazioni più grosse che ti sei tolto da dirigente del MontecatiniMurialdo?

La mia più grande soddisfazione è stato il primo campionato allievi provinciali vinto con Patrizio Pazzini. Fu un grande risultato perchè ci permise di disputare il primo campionato regionale l´anno successivo.
Un´altra grande soddisfazione è vedere crescere i nostri ragazzi, sia a livello calcistico che numerico. In più mi rende fiero vedere la nostra società avere ormai 20 anni di vita. Questo dimostra che siamo una realtà stabile e consolidata nel panorama calcistico dei dilettanti a livello giovanile.

4) Sei nel calcio da tanti anni: cosa secondo te è cambiato di più, cosa invece è rimasto sempre uguale?

Negli anni è cambiato il metodo di lavoro in campo.
Prima era solo divertimento; piano piano il lavoro è diventato sempre più impegnativo e competitivo. L´obiettivo è dare qualità calcistica oltre al divertimento. La scuola calcio è giusto che faccia attività divertente, ludico motoria, per imparare a coordinarsi e imparare i rudimenti del gioco del calcio. Nel settore giovanile, dai 14 anni in poi, il risultato diventa più importante. La cosa bella è che lo spirito di appartenenza del gruppo dirigente storico è rimasto lo stesso: Entusiasmo, Amore, Voglia, Impegno...altrimenti NON ci sarebbe il calcio dei ragazzi a Montecatini.


scritto da Emanuele Sordi

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